Luca Toni, Scarpa d'oro 2006, con i 31 gol nella stagione 2005-2006. Nei casi in cui non sbagliava il primo controllo, l’attaccante viola non giocava solo di sponda ma riusciva anche a, Toni era anche abile a sfruttare le zone grigie del regolamento, accendendo diverse polemiche. La sua prolificità impressiona almeno quanto la sua profondità di repertorio. Ha collaborato con la redazione sportiva de “Il Corriere Romagna” e sogna vanamente di vedere un giorno il Rimini in Serie A. Un ragionamento sul rapporto tra rigori e VAR. Gian Marco Porcellini è nato nel 1990 e vive in provincia di Rimini. Ciro Immobile, Scarpa d’Oro e record di gol accanto a Higuain: 36 in un campionato Biancocelesti sconfitti all'ultima giornata a Napoli, ma l'attaccante … Ricevi "Stili di gioco" direttamente nel tuo inbox. In realtà, però, rimane sempre un po’ ai margini della Nazionale, giocando titolare solo nelle amichevoli. Un calciatore sensibile e brutale al tempo stesso. Lo stesso Toni riceve spesso in posizione decentrata, isolandosi con il centrale, con l’obiettivo di portarlo fuori posizione. La sua crescita come calciatore inizia nelle giovanili del Modena quando aveva 13 anni. Toni, di certo, non era un giocatore elegante, e anzi spesso sembrava inciampare sugli avversari – e non è un caso che a Roma lo chiamavano l’intruppone. La sua fisicità sembra fuori scala rispetto alla Serie A. Ogni gesto era costruito, frutto di un processo di apprendimento costante. 01 . Un esempio di soluzione creativa: Toni ricicla un assist troppo arretrato di Jorgensen con un sinistro in avvitamento mentre corre all’indietro e perde l’equilibrio. Ancora, solo due italiani l'hanno vinto: Luca Toni e Francesco Totti, a cavallo del Mondiale conquistato dagli azzurri (nel 2006 e nel 2007). Le punte più incisive dell’ultimo quarto di stagione. Luca ha grande prestanza fisica e sa difendere molto bene la palla, ma non bisogna sistematicamente fischiargli fallo contro. Attorno al tavolo ci sono Dante e Gianni Merlo che conversano con Sebastian Coe, mezzofondista britannico di grande avvenire che attende di gareggiare alla “Cinque Mulini” di … Ciro Immobile è in piena corsa per la conquista della Scarpa d'Oro 2020! Nel 2005/06 ha siglato lo stesso numero di gol di destro e di testa, 12, e i rimanenti 7 di sinistro, un rapporto similare anche su scala più ampia rispetto ai suoi 157 gol in A: 64 li ha fatti col destro, 48 col sinistro e 45 di testa. È un momento fondamentale per la storia sportiva dell’Inter. Perché il Milan ha ricevuto così tanti rigori. Già da questo dato si intuisce la centralità dell’attaccante modenese nel 4-4-2 di Prandelli: il numero 30 è il fulcro di una fase offensiva basata principalmente sui lanci lunghi per le punte, abili a favorire la risalita della palla e a. con il centrale, con l’obiettivo di portarlo fuori posizione. A fine allenamento faccio del lavoro supplementare per migliorare elevazione e scelta di tempo. Ne farà solo uno, che però permette alla Fiorentina di vincere e conquistare i play-off di Champions League (un traguardo cancellato poi da “Calciopoli”), al termine di un testa a testa per il quarto posto con la Roma durato tutto il girone di ritorno. La Fiorentina di Prandelli sovraccarica le catene laterali allo scopo di esaltare i propri esterni, in particolare un grande crossatore come Pasqual (che avrà forse la sua miglior stagione di sempre), ma soprattutto le caratteristiche degli attaccanti. Nel mercato di gennaio arriverà infatti anche Jimenez per rinforzare ulteriormente il reparto, ma il cileno non diventerà un titolare inamovibile, inserendosi nelle rotazioni con Pazzini e Bojinov. Toni parte subito a razzo: segna in 11 delle prime 13 giornate, realizzando 16 gol. La carriera di Toni si è arenata improvvisamente allo stesso modo in cui è sembrata esplodere. Quella stagione si è chiusa in bellezza. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 1 feb 2018 alle 21:47. Il coefficiente Uefa delle prime cinque Leghe è uguale 2, quello dalla sesta alla ventiduesima è 1,5, per tutte le altre è 1. Campione del Mondo con la Nazionale Italiana nel 2006 con la quale ha realizzato 16 Gol in 47 presenze. Luca Toni: due parole per identificare un bomber di provincia divenuto capocannoniere della Serie A, Scarpa d’Oro e campione del mondo, tutto nello stesso anno, il 2006.Un escalation che parte dieci anni prima, quando l’attaccante originario di Pavullo nel Frignano esordisce in Serie B con l’Empoli, dopo essere cresciuto nelle giovanili del Modena. Luca Toni, pepperoni, numero uno Ricordo della stagione in cui divenne il primo italiano a vincere la Scarpa d’oro. Persino il colpo di testa, il suo pezzo forte, è un aspetto del suo gioco che ha sgrezzato con gli anni, migliorando nell’esecuzione del gesto e nel tempismo. In quel periodo la Gazzetta dello Sport, Nel suo calcio non sembrava esserci nulla di naturale. Home Senza categoria luca toni scarpa d'oro. La somma di queste caratteristiche l’ha reso un glitch irrisolvibile per le difese avversarie, alla pari degli altri grandi attaccanti del campionato italiano, come Ibrahimovic, Shevchenko e Adriano. Certo, è un candidato credibile per la spedizione azzurra ai Mondiali del 2006, ma in quel momento sembra utopistico considerarlo un titolare. In quanti avrebbero pensato a chiudere l’azione con un tiro in quel frangente? 11 Agosto 2020 redazione Da Toni a Immobile, le scarpe d'oro italiane. Nei casi in cui non sbagliava il primo controllo, l’attaccante viola non giocava solo di sponda ma riusciva anche a girarsi con l’uomo vicino, che sfruttava per fare perno, per puntare da solo l’area avversaria. Non parlo solo dell’altezza, o della forza – il campionato italiano era più che abituato a prime punte forti fisicamente – il fatto è che Toni utilizzava il corpo in maniera unica. La Scarpa d'oro 2007 è il riconoscimento calcistico che è stato siglato al miglior marcatore assoluto in Europa tenendo presente le marcature segnate nel rispettivo campionato nazionale per il valore del coefficiente UEFA nella stagione 2006-2007.Il vincitore del premio è … Certo, Toni rappresenta la punta di diamante di un progetto ambizioso che comprende, tra gli altri, gli arrivi di Frey, Fiore e Prandelli in panchina, ma nella stagione precedente, la prima in A dopo il fallimento del 2002, la squadra dei Della Valle si è salvata a fatica. Persino il gol più bello del suo campionato è preceduto da una preparazione macchinosa: riceve palla sul centro-sinistra, si libera di Zanchi e D’Agostino grazie a un’efficace sterzata sul destro, ma porta avanti la sfera con l’interno come se trascinasse una palla medica. Il goal, del resto, è la quintessenza del gioco del pallone. La Scarpa d’Oro Internazionale nasce ufficialmente un giorno di marzo del 1980 dentro un ristorante di Legnano. Quando la Fiorentina arrivò a un passo dai quarti di Champions, Non è mai esistito un difensore come Paolo Maldini, I timori per il futuro della pallavolo in Italia, Dopo 10 anni Lucas Piazon ha lasciato il Chelsea, 50 giovani da seguire nel 2021 – Prima parte, Le molte partite dentro Juventus-Fiorentina, Gabriel Omar Batistuta, fragile e invincibile, I migliori colpitori di testa (2000-2020). Dal 1996/97 non viene più preso in esame solo il semplice numero di gol: il dato viene infatti moltiplicato per un coefficiente di difficoltà pari a 2 per i primi 5 campionati del ranking UEFA (cioè Liga, Bundesliga, Premier League, Serie A e Ligue 1), 1,5 per i campionati dal 6° al 22° posto e 1 per tutti gli altri. In Germania si impone in campo, grazie a 58 gol e 25 assist in due anni e mezzo, e diventa anche un piccolo fenomeno culturale, grazie alla hit “Numero uno” di Matze Knop, a riprova di come anche fuori dall’Italia venisse considerato, tra il serio e il faceto, un personaggio di culto. Alla fine del 2005 Toni incappa in una serie di 5 gare senza gol e dopo l’1-1 in casa della Reggina Prandelli rilancia la questione, chiedendo maggior tutela per il suo giocatore. Ma dov’è Messi? Difficile dire che avesse più talento degli attaccanti che hanno segnato la Serie A nel suo stesso periodo, se per talento intendiamo l’eleganza. Luca Toni, Scarpa d'oro 2006. Prendiamo per esempio questa semirovesciata alla Reggina: Toni esegue un gesto atletico notevole, ma impatta la palla con la caviglia. È quello che pensano vari fenomeni del calcio mondiale per i quali andare in rete è la sensazione più importante di tutte. In questo goffo colpo di tacco al Torino con il destro, invece, la palla sbatte sulla gamba sinistra (e senza quella deviazione fortuita non sarebbe entrata). Ritorna il Classificone, la rubrica più amata de l’Ultimo Uomo. Toni non eccelleva in nessun fondamentale al di fuori del colpo di testa, eppure in area era un finalizzatore completo, capace di soluzioni creative e tutt’altro che banali: il suo piede debole, il sinistro, era praticamente al livello del destro e nonostante la struttura fisica possedeva una buona elasticità, che ne esaltava la reattività nel gioco acrobatico (a proposito: qui trovate il gol più bello dell’anno, annullato per fuorigioco). In quel periodo la Gazzetta dello Sport parla addirittura di una cospicua offerta del Barcellona, che vorrebbe offrirgli il doppio dell’ingaggio percepito in Toscana. Sempre più lampante, vorticosa e psichedelica. Ci è voluto il ritorno nel 2012. alla Fiorentina, a 35 anni, per farlo tornare a essere un fattore in Serie A. Toni, però, non riesce a imporsi tra i titolari e allora l’estate successiva si trasferisce al Verona: in Veneto si rende protagonista di un triennio oltre ogni aspettativa, da 51 reti in 100 partite più il titolo di capocannoniere nel 2015, diventando a 38 anni il più vecchio capocannoniere della storia della Serie A. Si ritira nel 2016 a quasi 39 anni con 324 gol, una coppa del mondo, una scarpa d’oro e due titoli nazionali. Ricordo della stagione in cui divenne il primo italiano a vincere la Scarpa d’oro. Ed è diventato un giocatore del Braga, dopo sette diversi prestiti. Com’è noto, la Scarpa d’Oro è un trofeo assegnato dall’European Sports Media, un’associazione europea di pubblicazioni sul calcio, assegnato al miglior marcatore in Europa fin dal 1968. Le statistiche dimostrano come l’Udinese dovrebbe aver raccolto di più. Forse è per questo che negli stop e nella conduzione può commettere errori grossolani – anche perché di base è a disagio nel gestire la palla, soprattutto lontano dall’area – però in quel 2005/06 in cui tutto gli gira bene anche gli errori si trasformano a volte in un’opportunità per un compagno. Ricordo dell’incredibile campagna europea della prima Fiorentina di Prandelli. Magari sapeva solo segnare, ma sapeva farlo molto bene. In quell’annata, insomma, riesce a piegare la realtà alla propria volontà in qualsiasi modo, tanto che a fine 2005 la sua convocazione ai Mondiali dell’anno seguente non è più in discussione (anche perché da settembre è diventato titolare in pianta stabile). 0 Le punte si connettono a loro volta con gli esterni, cioè Fiore a destra e Jorgensen a sinistra, i due fantasisti da 13 gol complessivi chiamati a creare superiorità numerica e occupare, Toni parte subito a razzo: segna in 11 delle prime 13 giornate, realizzando 16 gol. Alla quarta giornata sigla una doppietta all’Udinese di notevole fattura – soprattutto il primo gol, in cui protegge la palla con il corpo, la fa sfilare tra le gambe mandando a vuoto Zenoni e di sinistro la incrocia sotto la traversa – e a fine gara il tecnico bianconero Serse Cosmi si lamenta: «Gli arbitri devono studiarlo e fischiargli qualche fallo in più (…) su questo campo due allenatori sono stati espulsi per lo stesso motivo (lui e Novellino, allontanato alla prima giornata in un Fiorentina-Samp 2-1, ndr)». Lukaku è 45esimo (14 punti) mentre il primo italiano in classifica nella scarpa d’oro, rassegna vinta in passato da Immobile, Totti e Toni, è Andrea Belotti, 73esimo con i suoi 12 punti frutto dei 6 gol in serie A con il Torino. Ma chi vinse il premio prima di lui? Nel corso degli anni il suo repertorio è cresciuto in termini qualitativi ma anche quantitativi: davanti al portiere ha acquisito sempre più confidenza con l’esterno destro per incrociare il tiro sul secondo palo, mentre con il sinistro preferiva l’interno piede. Alla quarta giornata sigla una doppietta all’Udinese di notevole fattura – soprattutto, È un tema che si continua a dibattere per tutta la stagione. Un’annata incredibile per il centravanti della Fiorentina, probabilmente la migliore della sua carriera, che gli ha consentito di uscire dalla dimensione del bomber di provincia e consacrarsi a 29 anni come un profilo di caratura internazionale. Per Toni, insomma, il contenuto tecnico sembra inversamente proporzionale alla forma. Luca Toni viene presentato dal Ds Corvino all’ultimo giorno di ritiro poco prima di imbarcarsi per il Japan Tour. Gen 2021 . Un po’ come i personaggi dei videogame acquisiscono abilità ed esperienza livello dopo livello, la sua carriera ha rappresentato una tensione continua al miglioramento, al punto che negli ultimi anni i suoi gesti sembravano più puliti e lineari. Prandelli 2005-06: Toni Scarpa d’Oro. La Scarpa d'oro 2020 è il riconoscimento calcistico conferito al giocatore che, durante la stagione calcistica europea, ha ottenuto il miglior punteggio calcolato moltiplicando il numero di reti messe a segno in partite di campionato per il coefficiente di difficoltà del campionato stesso.. Il premio è stato vinto da Ciro Immobile con i 36 gol segnati in Serie A, corrispondenti a 72 punti. Toni, in effetti, sapeva risolvere situazioni statiche mettendosi in proprio, ma era capace anche di attaccare la profondità e anticipando le traiettorie della palla. Leo è il grande assente, al momento. Toni è riuscito a migliorare anche sui rigori: se nel 2005/06 ne ha sbagliati 3 su 5, di cui tre consecutivi dopo i due segnati nella prima parte di campionato a Sampdoria e Roma, nel triennio al Verona (2013/16) ne ha realizzati ben 9 su 12. Leo Messi, miglior marcatore europeo 2017/18 con 34 gol, si è aggiudicato la quinta Scarpa d'Oro della sua carriera. Un gol fondamentale per battere la Norvegia per 2-1 in una partita valida per le qualificazioni ai Mondiali del 2006. Una partita in cui sono successe molte cose, quasi tutte strane. Cesare Prandelli diventa allenatore viola il 7 giugno 2005. Toni, in effetti, sapeva risolvere situazioni statiche mettendosi in proprio, ma era capace anche di attaccare la profondità e, La carriera di Toni si è arenata improvvisamente allo stesso modo in cui è sembrata esplodere. a un sinistro straordinario, sa proteggere il pallone come pochi ed ha il senso del gol». Un po’ come i personaggi dei videogame acquisiscono abilità ed esperienza livello dopo livello, la sua carriera ha rappresentato una tensione continua al miglioramento, al punto che negli ultimi anni i suoi gesti sembravano più puliti e lineari. Quando prende posizione sulle palle alte o decide di attaccare un determinato spazio è quasi impossibile contrastarlo, un po’ come Gulliver in mezzo a tanti lillipuziani che provano a contendergli palla. Dopo i due successi consecutivi made in Italy con Luca Toni e Francesco Totti, rispettivamente nel 2006 e nel 2007, il riconoscimento era passato prima per la Premier League, assegnato a Cristiano Ronaldo quando vestiva la maglia del Manchester United, poi si era trasferito praticamente in pianta stabile in Spagna. Camavinga, Pedri, Veron e altri giovani da tenere d’occhio nel nuovo anno. La società di Zamparini, comunque, sembra già dell’idea di doverlo sostituire: mentre fissa a 15 milioni il prezzo dell’attaccante emiliano, tratta i più giovani Caracciolo e Makinwa, che dovrebbero sostituirlo in seguito. Finalmente la Scarpa d’Oro torna in Italia. Il numero 30 segna infatti in tutti i modi: di destro, di sinistro e di testa. Per Prandelli costituisce quindi una facile scorciatoia attraverso cui risalire il campo. In questo modo andiamo in seria difficoltà. Ciò che adesso ci sembra naturale alla luce della sua carriera successiva, allora era in realtà impronosticabile: Toni stava sì attraversando una fase ascendente della sua carriera, ma era difficile aspettarsi un salto in alto così repentino a quell’età. Ogni volta che lo chiamiamo in causa però l’arbitro interrompe l’azione». L’attaccante però ribalta completamente la prospettiva: «Credo che se gli arbitri mi studiassero bene capirebbero che sono più i falli che subisco di quelli che faccio». Questa volta è stato il difensore del Milan a rubarci il cuore. Con i suoi 36 gol in campionato Ciro immobile è il vincitore della Scarpa d'Oro 2019-20. Erano proprio le imperfezioni tecniche di Toni a renderlo così imprevedibile da leggere, dato che a ogni tocco di palla poteva inventare un’azione irreale come incespicare malamente. Christian Riganò, capocannoniere nell'unico anno viola in Serie C2. Già da questo dato si intuisce la centralità dell’attaccante modenese nel 4-4-2 di Prandelli: il numero 30 è il fulcro di una fase offensiva basata principalmente sui lanci lunghi per le punte, abili a favorire la risalita della palla e a combinare tra loro. Alla fine il club rosanero dovrà accontentarsi degli 11 milioni scarsi della Fiorentina (a conferma di quanto nel campionato italiano in Toni ci credessero in pochi) mentre Toni verrà marchiato a fuoco per la sua scelta da una parte del tifo palermitano, che non gli risparmierà una valanga di fischi al ritorno al Barbera. Anche per questo la rosa viene rivoluzionata, mantenendo soltanto 5 titolari della stagione precedente: e cioè Dainelli e Ujfalusi in difesa, Jorgensen a centrocampo e Pazzini e Bojinov in attacco. La pandemia non ha colpito solo la Serie A di calcio. La sua fisicità sembra fuori scala rispetto alla Serie A. Nell’estate del 2005 Luca Toni ha infatti già 28 anni e viene da 50 gol in due campionati con il Palermo, 30 in B, poi 20 in A. L’anno precedente ha esordito in Nazionale, trovando la rete alla sua seconda presenza, dopo appena 11 minuti dal suo ingresso in campo. La Scarpa d'oro 2006 è il riconoscimento calcistico che è stato assegnato al miglior marcatore assoluto in Europa tenendo presente le marcature segnate nel rispettivo campionato nazionale per il valore del coefficiente UEFA nella stagione 2005 - 2006 . Nel corso degli anni il suo repertorio è cresciuto in termini qualitativi ma anche quantitativi: davanti al portiere ha acquisito sempre più confidenza con l’esterno destro per incrociare il tiro sul secondo palo, mentre con il sinistro preferiva l’interno piede. In ogni caso, la furbizia nell’utilizzo del corpo da parte di Toni era tale che in realtà il confine tra i falli fatti e quelli subiti era praticamente inesistente. Ecco tutti i vincitori del premio nella storia. Nonostante fosse il giocatore di movimento più alto del campionato con i suoi 196 centimetri, infatti, Toni aveva una capacità unica di proteggere palla e aprirsi il campo in spazi congestionati, unita a una mobilità sorprendente per una persona con quel fisico. Con sette goal nelle ultime dieci gare di Serie A, dunque, Immobile potrebbe sollevare al cielo la Scarpa d’Oro: l’ultimo italiano a riuscirci fu Totti nel 2007, mentre l’anno prima a vincere fu Toni. Anche il pallone è troppo piccolo: a giudicare dalla fatica con cui lo guida (lo sguardo è spesso basso per non perdere il contatto visivo) l’impressione è che provi a domare una pallina da tennis più che un pallone da calcio, e che sia costretto a rincorrerlo dopo ogni tocco. La somma di queste caratteristiche l’ha reso un, Per Prandelli costituisce quindi una facile scorciatoia attraverso cui risalire il campo. Al Messina, tra l’altro, segna una delle 6 doppiette di quella stagione. Prima di lui, soltanto altri due nostri connazionali erano riusciti nell’impresa: si tratta di Luca Toni e Francesco Totti, autori rispettivamente di 31 e 26 gol con le maglie di Fiorentina e Roma nelle stagioni 2005-2006 e 2007-2008. Goleador non si diventa, si nasce. Cross a ripetizione e io mi avvento. Con sette goal nelle ultime dieci gare di Serie A, dunque, Immobile potrebbe sollevare al cielo la Scarpa d'Oro: l'ultimo italiano a riuscirci fu Totti nel 2007, mentre l'anno prima a vincere fu Toni. Questi ultimi si alterneranno al fianco di Toni, l’unico punto fisso in attacco, che infatti sarà titolare in tutte e 38 le partite e verrà sostituito soltanto in 7 occasioni. A fine allenamento faccio del lavoro supplementare per migliorare elevazione e scelta di tempo. Toni è riuscito a migliorare anche sui rigori: se nel 2005/06 ne ha sbagliati 3 su 5, di cui tre consecutivi dopo i due segnati nella prima parte di campionato a Sampdoria e Roma, nel triennio al Verona (2013/16) ne ha realizzati ben 9 su 12. Persino il colpo di testa, il suo pezzo forte, è un aspetto del suo gioco che ha sgrezzato con gli anni, migliorando nell’esecuzione del gesto e nel tempismo. Ho voglia di crescere e di migliorare». Se ciò non bastasse, i passettini che precedono il tiro (una conclusione di collo interno sul secondo palo) tradiscono un attimo di esitazione, forse perché si allunga troppo la palla ed è costretto a modificare la rincorsa. Toni non eccelleva in nessun fondamentale al di fuori del colpo di testa, eppure in area era un finalizzatore completo, capace di soluzioni creative e tutt’altro che banali: il suo piede debole, il sinistro, era praticamente al livello del destro e nonostante la struttura fisica possedeva una buona elasticità, che ne esaltava la reattività nel gioco acrobatico (a proposito: «Più d’uno diceva che era forte solo di testa, balle». La Scarpa d’Oro è un trofeo che esiste dal 1967 ma in tutti questi anni solamente tre italiani sono riusciti a conquistarlo. Non parlo solo dell’altezza, o della forza – il campionato italiano era più che abituato a prime punte forti fisicamente – il fatto è che Toni utilizzava il corpo in maniera unica. Il centrocampista della Roma ha la miglior percentuale di dribbling riusciti nei principali campionati europei. Da Toni a Immobile, le scarpe d’oro italiane. «Ma devo migliorare nel colpo di testa. Il passaggio alla Fiorentina, poi, non è del tutto un salto di carriera. Luca non è solo il terminale offensivo, ci serve per costruire il gioco. L’azione che porta al gol di Toni contro il Cagliari: Pazzini svuota l’area e Toni, imbeccato da Fiore, attacca lo spazio liberato dal compagno. Ogni gesto era costruito, frutto di un processo di apprendimento costante. Grazie a un filotto da 8 reti negli ultimi 10 turni, Toni ha toccato quota 30 gol, il primo giocatore a riuscirci dal 1959, anno in cui Angelillo ne segnò 33. Ciro Immobile è il terzo azzurro a vincere la Scarpa d’oro. I bianconeri hanno faticato ad adattarsi all’uomo in meno. Gli attaccanti sanno dialogare e spartirsi gli spazi, mostrando buona mobilità e dinamismo. Nel suo calcio non sembrava esserci nulla di naturale. Toni era anche abile a sfruttare le zone grigie del regolamento, accendendo diverse polemiche. Per eguagliarlo, l’attaccante modenese avrebbe avuto bisogno di una tripletta nell’ultima giornata con il Chievo. Quell’annata rappresenta il grande trampolino di lancio della sua carriera: Toni sarà il centravanti della Nazionale campione del mondo in Germania e nel 2007 si trasferirà al Bayern Monaco. Immobile si è assicurato per la terza volta la classifica dei marcatori e, terzo italiano dopo Toni e Totti, la Scarpa d'Oro. Da notare la velocità di esecuzione dei suoi gesti. Altro italiano nel 2005-2006: a vincere stavolta la Scarpa d'Oro è Luca Toni con i suoi 31 gol con la Fiorentina. Toni sembra sproporzionato rispetto agli avversari, ma anche rispetto a un campo da calcio: l’area sembra uno spazio troppo angusto per lui e si muove nello stretto spostando i difensori come una persona che si fa largo tra la folla per non perdere un autobus che sta per partire. Fisicamente Toni era talmente dominante che a un certo punto i difensori avversari hanno smesso di provare a contendergli palla, limitandosi a temporeggiare per non essere superati. Il numero 30 segna infatti in tutti i modi: di destro, di sinistro e di testa. Ho voglia di crescere e di migliorare». La sua prolificità impressiona almeno quanto la sua profondità di repertorio. «Più d’uno diceva che era forte solo di testa, balle», dice il tecnico Gianfranco Bellotto, che ha allenato il centravanti al Treviso, a un sinistro straordinario, sa proteggere il pallone come pochi ed ha il senso del gol».